Il valore aggiunto della ‘mediazione corporea’ nel counseling organizzativo.
‘Mediazione corporea’ significa mettersi in gioco attraverso il corpo, ossia attraverso il movimento libero, le interazioni con gli altri usando la gestualità anche simbolica. Alla verbalizzazione, che avviene generalmente stando seduti/ fermi dove la parte cognitiva/razionale inevitabilmente ha più facilità di prendere il sopravvento, si predilige l’espressività del corpo. Il corpo attivandosi attraverso il movimento comporta: percezioni, emozioni, cognizioni.
Anche nel counseling organizzativo può essere attivato il corpo, se necessario e se l’obiettivo dell’intervento lo consente. In questo caso, il facilitatore proporrà al gruppo, all’inizio della sessione di incontro, un’attivazione psicofisica, una sorta di riscaldamento con lo scopo di condurre il gruppo di lavoro a uno stato di spontaneità, in modo che eventuali ‘ansie’ si sciolgano e lascino il posto, invece, a uno stato di creatività che prenderà forma grazie agli input del conduttore; non solo, utilizzando esercizi specifici si arriva a creare un’atmosfera di fiducia, in questo modo il gruppo diventa più coeso e più propenso alla condivisione. Questo processo avviene poiché le attivazioni proposte sono generalmente a carattere ludico, così da stimolare attraverso il gioco la parte creativa dell’individuo.
Il riscaldamento psicofisico è indispensabile per il lavoro che verrà proposto in una seconda fase, anch’esso a mediazione corporea, che può essere il gioco di ruolo, su tematiche utili al gruppo, o la rappresentazione della propria organizzazione attraverso la costruzione di statue composte dagli stessi partecipanti.
Vorrei però approfondire il valore che ha lo stato di spontaneità/creatività all’interno del gruppo di lavoro.
Per Jacob Levi Moreno, che fu il primo, osservando i bambini giocare, a mettere in correlazione la spontaneità con la creatività, ‘la spontaneità è la capacità di fornire risposte nuove a situazioni conosciute e risposte adeguate a situazioni nuove’. La spontaneità opera nell’hic et nunc e viene stimolata in maniera sostanziale nella parte dell’attivazione fisica attraverso l’espressione di atti creativi (per esempio, brevi improvvisazioni in coppia su temi proposti dal conduttore). Infatti la spontaneità ha la funzione di catalizzatore della creatività.
La spontaneità è, anche, la via maestra verso una certa flessibilità, intesa anche come flessibilità di pensiero che significa, in sostanza, entrare più facilmente in contatto con il punto di vista dell’altro, invece di barricarsi dietro una propria convinzione rigida e inappellabile. La flessibilità come anticamera a poter trovare in modo creativo un punto di incontro tra opposti è, in un gruppo di lavoro, un valore di importanza fondamentale.
Inoltre lo stato di spontaneità predispone all’apprendimento consentendo una particolare plasticità delle funzioni cognitive.
Quindi dopo una fase di riscaldamento in cui il gruppo sarà più affiatato, ‘caldo’ e ricettivo si può passare ai giochi di ruolo semplici (in coppia) o più strutturati ( 7-8 persone) in cui si affrontano tematiche ritenuti ‘importanti’ per i partecipanti. Ed è nel gioco di ruolo che i partecipanti possono allenarsi all’assunzione di ruoli nuovi in contesti noti o alla creazione di ruoli nuovi in contesti inconsueti: la flessibilità di ruoli e varietà dei ruoli che l’individuo può incarnare diventa essenziale sia per uno sviluppo ottimale delle competenze sociali sia per comprendere più profondamente i propri bisogni così da poter individuare delle possibili alternative a condizioni professionali troppo vincolanti. E soprattutto nel ‘giocare’ un ruolo diverso dal proprio, nell’inversione di ruolo, attraverso il decentramento dell’io, si possono letteralmente ‘vestire’ i panni dell’altro, avere la possibilità di vedere ‘le cose’ dalla prospettiva dell’altro.
Alla fine di una sessione a mediazione corporea, ci sarà una parte dedicata ai feedback in modo da integrare il lavoro vissuto nella dimensione corporea (percettiva/ emotiva) alla parte cognitiva.
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